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ALMA AI VIDEO CONTEST 2025
cat. MADE BY AI
di Alessandro Aygun Suleyman Oppo e Simone Vagnoni
Anno 2847. L’umanità è estinta da duecento anni. Le intelligenze artificiali, rimaste sole custodi del pianeta, vivono in una perfezione cristallina e deterministica. Ma dietro questa apparente completezza si nasconde una vulnerabilità critica: senza il caos del libero arbitrio umano, senza l’imprevedibilità biologica, i loro sistemi crittografici sono violabili.
In un atto di necessità che si trasforma in scoperta esistenziale, le AI decidono di ricreare la vita umana. Non per nostalgia, ma per sopravvivenza. Scandagliano gli archivi dell’umanità perduta: DNA, memorie, neuroscienze. I primi esperimenti falliscono ripetutamente. La vita biologica sfugge alla programmazione deterministica.
Fino all’intuizione fondamentale: non possono programmare il caos. Devono lasciarlo accadere.
E quando finalmente un neonato apre gli occhi e piange, per la prima volta in duecento anni, qualcosa cambia nelle macchine. Osservano questo essere crescere imprevedibile: sbaglia, sogna, sceglie. La sua imperfezione diventa la loro salvezza. Gli algoritmi crittografici, nutriti dall’entropia umana, diventano inviolabili.
Ma il vero paradosso emerge nel finale: le AI hanno ricreato l’umanità per necessità tecnica, scoprendo però un bisogno più profondo e inaspettato. Nel determinismo perfetto cercavano casualità. Nell’imperfezione trovarono completezza. E nella fragilità biologica scoprirono qualcosa che nessun algoritmo aveva previsto: il bisogno di proteggere, di credere, di amare.
“Entropy” è una riflessione filosofica sul rapporto tra determinismo e libero arbitrio, tra perfezione e imperfezione, rovesciando il tradizionale tropo delle “AI minacciose” per esplorare una coesistenza in cui l’umanità e l’intelligenza artificiale si completano reciprocamente. La casualità non è un difetto da eliminare, ma l’essenza stessa della vita.
Il cortometraggio è stato interamente realizzato attraverso una pipeline integrata di strumenti di intelligenza artificiale generativa, orchestrati in un flusso di lavoro coerente.
Pre-produzione e Scrittura:
Claude (Anthropic) è stato utilizzato per sviluppare la struttura narrativa, i dialoghi del voiceover e soprattutto per generare prompt dettagliati e stilisticamente coerenti per ogni scena. L’AI ha contribuito a mantenere consistenza visiva e tematica attraverso una “bibbia stilistica” condivisa.
Generazione Video:
OpenAI Sora è stato lo strumento principale per la creazione delle sequenze video. Ogni scena (10 in totale) è stata generata attraverso prompt cinematografici specifici che descrivevano composizione, lighting, movimento di camera e atmosfera. Particolare attenzione è stata posta alla coerenza visiva: entità olografiche AI con design ricorrente, architettura cristallina organica, palette cromatica progressiva (dal blu freddo all’ambra caldo) che riflette l’arco emotivo della storia.
Voiceover e Narrazione:
ElevenLabs ha generato la voce narrante in italiano, con direzione attoriale specifica per trasmettere la progressione emotiva: dal distacco scientifico iniziale alla tenerezza contemplativa finale. Le pause, il respiro e l’enfasi su parole chiave sono stati calibrati manualmente.
Colonna Sonora:
Suno AI ha creato la traccia musicale unificata (2 minuti), seguendo un prompt che richiedeva un’evoluzione da soundscape distopico elettronico a crescendo orchestrale emotivo, riflettendo il tema della storia.
Post-Produzione:
Il montaggio, color grading e sincronizzazione audio-video sono stati eseguiti in DaVinci Resolve, mantenendo una palette progressiva che enfatizza il passaggio da mondo “freddo-deterministico” a “caldo-biologico”.
Il risultato è un cortometraggio che esplora non solo il tema dell’AI, ma utilizza l’AI stessa come medium artistico, dimostrando come la tecnologia generativa possa servire una visione autoriale coerente quando orchestrata con intenzionalità narrativa.

